The Prestige


The PrestigeMi ha lasciato un po’ interdetto. Al contrario di alcune recensioni, non lo ritengo del tutto riuscito. Apprendo ora che è tratto da un romanzo di un certo successo, catalogato come fantascienza steampunk. Ma come è entrato in scena il personaggio di Tesla, mi è sembrato di essere a casa davanti alla tv a guardare Voyager. Insomma la macchina di Tesla sembra più un’invenzione da b-movie, che da un film che vuole indagare sui pericoli della clonazione o sul cinema stesso. The prestige non è certamente un b-movie, giusto perché il budget più elevato, ha permesso di ingaggiare un cast di star, e di poter ricostruire i luoghi della storia in maniera superba. Ne tantomeno mi sembra che si indaghi sul cinema stesso, come “gioco di prestigio”, quello che viene indagato è piuttosto il rapporto tra attore e pubblico in uno spettacolo dal vivo; rapporto che il cinema non potrà mai avere. E’ questo rapporto che permette all’attore di teatro di gioire della gioia del pubblico e che gli permette di modificare lo spettacolo in base alle reazioni del pubblico. Un attore di film riuscirà a fare mai questo?