Secondo quanto riportato in questo articolo di Repubblica, si è giunti a fare una scoperta interessantissima: la prima condizione necessaria per comparire negli indici di Google, Yahoo o Live Search e mettere su un sito web. Che strano io avevo sempre pensato che per comparire in questi indici bisognava aprire un allevamento di bestiame o darsi all’agricoltura. Non avrei mai immaginato una cosa del genere. Altra scoperta interessantissima è che se il sito parla di qualcosa di cui nessuno parla, ad esempio perché l’argomento è inventato, tale sito comparirà per primo nei risultati di ricerca. Ma pensa tu. Come corollario a cio ci si dimentica di dire che magari se si cerca qualcosa di assurdo la ricerca non darà nessun risultato; ad esempio provate con orsocagone, naturalmente dopo la pubblicazione di questo articolo orsocagone darà come primo risultato quet’articolo. Ben diversi sarebbero stati i risultati se si tentasse di scalzare ricerche tipo free sex, questo si che sarebbe un risultato di rilievo in relazione al SEO.
Naturalmente tutte le castronerie dell’articolo sono del giornalista Riccardo Bagnato, che vuole tentare lo scoop sensazionalistico su come dei ragazzi siano riusciti ad ingannare Google e Yahoo, mentre quello che hanno fatto in realtà i ragazzi è competere tra di loro per fare un sito che avesse un posizionamento il più elevato possibile. I motori di ricerca in questo caso hanno funzionato benissimo, come al solito quello che non ha funzionato è stato il giornalista, che si può a tutti gli effetti annoverare tra gli Australopithecus Ignorantibus Internet, noto parantropo dell’uomo moderno.
PS a solo 5 minuti dalla pubblicazione dell’articolo Orsocagone è già il primo (ed unico ovviamente) risultato di Google.