Michele Boldrin su Dialogo a Nordest, di Gianni De Michelis e Maurizio Sacconi.
Il capobanda ed il suo bracciodestro conversano, con il Devoto-Oli sottomano, sul futuro dell’Italia e dell’universo. Spassoso davvero, va letto. È che questi due pagliacci si danno così dei toni da grande statista (quello con i capelli unti) e da intellettuale (quello con la mascagna corta) che viene da scompisciarsi. Fra “sfida dei container”, asse “Berlusconi, Putin, Mubarak, Gheddafi”, “primum vivere” (rivisitato: solita troiata dell’Italia che non ha avuto la crisi) e “cristianesimo triveneto riscoperto”, il libro è una miniera inesauribile di troiate.
Mi sembra di intuire che il libro non sia utile.