Opinioni sulle Fivefinger Spyridon MR


Io corro da relativamente poco tempo due anni circa. All’inizio dell’estate scorsa cominciavo ad essere tormentato dai più comuni dolori cui vanno incontro un po’ tutti i podisti regolari. Nel mio caso dolore al ginocchio sinistro. Ciò mi costringeva a periodi di stop per recuperare. Poi ad inizio giugno ho preso le Vibram FiveFinger Spyridon MR, e ho cominciato a portarle per il tempo libero per abituare i piedi. Le Spyridon MR sono scarpe pensate per i percorsi di trail e corsa nel fango. Infatti hanno la stessa scolpitura di un pneumatico da mountain bike, e le lettere MR stanno per Mud Racer (fango corsa), e sono ovviamente delle scarpe minimaliste, pensate per il trail runner. Dopo circa un mese di sole passeggiate, ho iniziato a correrci su distanze sempre maggiori. Adesso, dopo 180km circa di corse, posso dire alcune cose.
wpid-img_20141214_105140.jpg
Scolpitura da fango, calzano come un guanto, il limite dipende da chi le indossa

Le cose essenziali da sapere sulle Spyridon MR

  • progettate per il trail runner minimalista e corsa nel fango
  • Tecnologia 3D Cocoon modellata nella suola per una protezione su sentieri
  • 4mm lo spessore della suola in gomma Vibram MEGAGRIP
  • 3mm la soletta in poliuretano con trattamento antibatterico Drilex Sockliner
  • sistema di chiusura con lacci Speed laces
  • la tomaia è in poliestere, fornisce un buon adattamento al piede con buona traspirabilità
  • il disegno dei tasselli fornisce un’ottima presa in qualunque direzione
  • peso piuma, 200g per scarpa nella mia taglia 44
  • lavabili in lavatrice senza problemi
  • Tecnica Natural Running

    Queste scarpe richiedono l’uso della tecnica corretta durante la corsa: atterraggio di avanpiede. Come ho potuto sperimentare personalmente la tecnica giusta permette di avere una tasso di lesioni inferiore (zero al momento), una forma fisica migliore, ed un’esperienza migliore della corsa. Le moderne scarpe da corsa sono costruite con enormi ammortizzazioni sul tallone, forme strane della scarpa, sistemi vari di  supporto/correzione del piede, che portano o cercano di far assumere al podista una certa idea della posizione da tenere in corsa, di solito quella sbagliata. In particolare si tende ad esagerare la falcata, si appoggia il piede con il tallone, anche piegate. Ovviamente non basta indossare le FiveFinger per correre come un atleta di elite. Anzi è facile l’opposto. In America la Vibram ha perso una causa milionaria perché dei geni locali avevano capito che bastava indossare le FiveFinger e mettersi davanti alla tv per essere dei top runner. Però basta indossare delle FiveFinger per non passare di certo inosservati. Bisogna invece allenarsi molto attentamente ed in maniera progressiva, per dare tempo al corpo di adattarsi al nuovo stile di corsa. Uno dei vantaggi di questa scarpa è che, se sbagli qualcosa lo comprendi subito, in maniera semplice: senti dolore. La posizione del piede è “naturale”, le dita possono adattarsi al terreno, il differenziale tra tacco e punta è zero, ammortizzazione minima che permette una propriocezione massima, peso minimo permettono al corpo di muoversi senza vincoli nel modo con cui la natura ci ha fatto evolvere. L’evoluzione del corpo umano è avvenuta in qualche milione di anni, le scarpe da corsa propriamente dette esistono da alcune decine di anni, chi sarà il più evoluto? Una domanda che mi hanno già fatto in tanti: ma non senti dolore sui sassi? Dolore no, fastidio più che altro, e temporaneo. Il dolore lo sentivo alle ginocchia, per giorni, con le vecchie scarpe, con queste lo senti a quelle fasce muscolari che prima non lavoravano e adesso vengono messe in opera, ma basta non esagerare con il carico di lavoro: bisogna essere pazienti, un po’ alla volta.

    Libertà

    La corsa è libertà. La corsa permette di avere dei momenti di fuga dalla vita di tutti i giorni. Quando si è appresa la tecnica giusta di corsa naturale, indossate le proprie scarpe minimal, esci per sentieri, e immediatamente scopri un nuovo livello di libertà che con altre scarpe non hai. Con queste scarpe senti il terreno sul quale corri, il cervello riceve maggiori stimoli dall’ambiente circostante, ti senti più connesso con l’ambiente circostante, capisci meglio quando puoi spingere di più e quando devi trattenerti.

    Qualità

    Al momento dopo 180 km (tutti su sterrato) non ci sono segni particolari segni di usura delle scarpe. Credo che mi terranno compagnia a lungo.

    Grip e protezione

    Ovviamente data la ridotta lunghezza dei tasselli queste scarpe sono pensate per percorsi sterrati leggeri, niente di estremo. Però rispetto ad altre scarpe c’è da considerare il fatto di avere le dita indipendenti che possono adattarsi meglio al terreno. Ed il fatto di avere una migliore propriocezione permette di comprendere meglio do si stanno mettendo i piedi. Comprendere bene il terreno è il modo migliore per evitare scivolate e cadute. E il bello che la comprensione del terreno avviene anche con i “piedi” non con la semplice vista. La tomaia è ultra-traspirante, il che vuol dire che l’acqua entra immediatamente all’interno, ma ne esce altrettanto velocemente. Mi è capitato di correre sotto la pioggia e sentire subito l’acqua sui piedi, ma appena smesso di piovere, l’acqua non c’era più. Di solito le ho indossate senza calzini senza problemi, ma su percorsi che vanno oltre i 20 km comincia a comparire qualche vescica. Superabile agevolmente con i calzini appositi e con l’allenamento.

    Considerazioni finali…

    Da quando corro con le scarpe minimal, i problemi alle ginocchia sono scomparsi. Gli unici “problemi” sono dovuti a quei muscoli che dormivano da anni e che ora sono recalcitranti a svegliarsi. Niente di insuperabile con l’allenamento giusto. Insomma il passaggio è stato positivo. Tant’è vero che ho preso anche un paio di Bikila da utilizzare su strada.
    Buona corsa  tutti.