Singolare l’immagine di apertura di questo libro:
Entrambi sono fatti per essere maneggiati da una mano umana, hanno più o meno la stessa forma, ma uno è stato fatto da un solo uomo, l’altro ha richiesto la collaborazione di centinaia di persone, che magari nemmeno sapevano per cosa stavano lavorando. Matt Ridley parte da questa semplice considerazione per tentare di spiegare il successo della razza umana; su come è perché siamo diventati quello che siamo, ma sopratutto ci invita a non essere spaventati dal futuro. Le cose sono sempre andate bene quando l’umanità ha avuto il modo di scambiarsi idee e cose, per creare nuove idee e nuove cose; quando questo ciclo virtuoso è stato interrotto ne sono scaturiti solo guai. Il successo dell’uomo si deve al fatto di essere diventati dei produttori specializzati e dei consumatori differenziati; ogni volta che è stata presentata l’autarchia come soluzione dei problemi, sono iniziati i guai, l’esempio più recente è la Cina di Mao che grazie all’autarchia imposta per comprare le armi atomiche russe ha fatto morire milioni di cinesi per fame.
Infine essere ottimisti è d’obbligo nei confronti di chi sta peggio di noi, perché solo così è possibile trovare nuove soluzioni hai problemi attuali. Rifugiarsi nel passato non è la soluzione ma aggrava solo i problemi.
Frasi dal libro:
I have observed that not the man who hopes when others despair, but the man who despairs when others hope, is admired by a large class of person as a sage
John Stuart Mill
Speech on ‘perfectibility’
‘It is the long ascent of the past that gives the lie to our despair’ H.G.Wells
Anche Bill Gates ha recensito questo libro. Con addirittura replica e controreplica sul WSJ.